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Alcaraz si carica così ! Analisi del campione

Tutti voglioso sapere tutto su di lui e sulla sua mentalità vincente.

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Photo: Google

Cinque set contro Marin Cilic negli ottavi, cinque set (e un match -point annullato) contro Jannik Sinner nei quarti, cinque set contro Frances Tiafoe in semifinale.

Come ha fatto Carlos Alcaraz ad arrivare ancora così carico il giorno della finale degli Us Open contro Casper Ruud?  Lo racconta il giornalista cileno Sebastian Varela, molto ben introdotto nel team dello spagnolo:

“Carlos ha passato la serata sul divano di camera sua con il fratello maggiore Alvaro guardando “300”

il famoso film di Zack Snyder che racconta lo strenuo combattimento dei 300 spartani che fermarono l’esercito persiano alle Termopili nel 480 a.c.”

Ed eccolo così, il giorno dopo, eroico sull’Arthur Ashe a condurre il suo combattimento vincente contro Casper Ruud. E’ uno che ha bisogno di far crescere l’emozione dentro di sé, Carlos Alcaraz. Uno che ha bisogno di sognare e di divertirsi nelle sue battaglie sul campo.

E l’ispirazione la trova anche davanti allo schermo, insieme ai suoi famigliari che lo conoscono bene e gli danno i suggerimenti giusti: anche “Il gladiatore” di Ridley Scott è passato in tv nelle serate libere di Carlos, che è arrivato comunque a New York con lo spirito giusto, liberatosi nell’estate americana di un peso che stava cominciando a opprimerlo. Quello delle aspettative. La pressione di dover vincere ora che non era più il nuovo grande talento sbocciante ma uno dei primi giocatori del mondo che tutti si aspettavano di veder trionfare con la vitalità e il tennis spumeggiante che gli aveva procurato i primi grandi successi: Miami, Barcellona, Madrid.

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