Calcio

Vlahovic: che fine hai fatto?

Dopo una partenza sprint con 4 goal nel mese d’agosto, l’attaccante serbo si è smarrito: prestazioni opache e tanta insofferenza.

Pubblicato

il

Fonte: Goal.com

Il momento di grande difficoltà che sta scandendo questa prima parte di stagione della Juventus sta finendo inevitabilmente per fiaccare anche quelli che, ai nastri di partenza, avrebbero dovuto rappresentare i punti di forza della formazione guidata da Massimiliano Allegri.

Un nome su tutti? Quello di Dusan Vlahovic, fiore all’occhiello dell’ultimo mercato invernale che i bianconeri hanno strappato alla Fiorentina versando oltre 80 milioni nelle casse viola.

Dopo i 9 goal realizzati in 21 partite nei primi sei mesi a Torino, quella scattata il 13 agosto si palesava come la prima stagione full time per l’attaccante serbo in maglia zebrata.

E in tal senso, la partenza è stata di quelle folgoranti: doppietta al Sassuolo, punizione capolavoro contro la Roma e meraviglioso bis su calcio piazzato servito anche contro la Spezia.

Un biglietto da visita niente male, dunque. Di quelli che lasciavano presagire ad una stagione da uomo copertina per un attaccante chiamato a riportare la Juve ai vertici.

E invece qualcosa si è però bruscamente inceppato. Dopo un mese di agosto letteralmente ‘on fire’, il numero 9 juventino è incappato in una serie di prestazioni negative che – allineate al trend generale della squadra – hanno palesato un’autentica involuzione.

Una crisi che è specchio delle fragilità che stanno caratterizzando la Juve: Madama è una squadra che annaspa tra le difficoltà, una squadra che nonostante un importante tasso di qualità a disposizione crea pochissimo e si disconnette senza preavviso dalle partite.

Una crisi in piena regola. Un vortice di negatività che ha finito per travolgere anche colui che era stato chiamato all’ombra della Mole per cogliere l’eredità realizzativa di un certo Cristiano Ronaldo.

Il confronto tra il Vlahovic visto a Firenze e quello che sta zoppicando in quel di Torino è abbastanza impietoso e i numeri sono di per sé esplicativi.

Il classe 2000, nelle ultime 21 partite con la maglia della Fiorentina aveva segnato 17 goal in Serie A, mentre dopo 21 apparizioni in massima serie con la Juve lo score si è fermato a 11.

Sulle rive dell’Arno, la sua pericolosità sotto porta è stata un fattore, tanto che negli ultimi sei mesi a Firenze Vlahovic ha effettuato 75 tiri totali, di cui 34 nello specchio. Nel primo semestre di Juve, però, anche questo dato ha subito un certo ridimensionamento: 62 conclusioni, di cui solo 25 indirizzate verso la porta avversaria.

La media goal del centravanti di Belgrado – che in trasferta non segna dallo scorso aprile – è scesa dal 23% al 18%. Per non parlare dei palloni giocabili: 747 a Firenze, 572 in Piemonte.

Oltre al goal letteralmente smarrito nel mese di settembre – non segna da 441 minuti tra campionato e Champions – Vlahovic assomiglia sempre più ad un corpo estraneo all’interno dello scacchiere bianconero: isolato, poco coinvolto, in ombra.

Un quadro di totale insofferenza che il ragazzo dimostra di patire e non poco. In campo i segnali di nervosismo si sono fatti sempre più frequenti e le recenti prestazioni contro Benfica e Monza sono qualcosa di più di un semplice dettaglio sul quale riflettere.

Urge un rimedio, e anche piuttosto velocemente, per non smarrirsi e per non disperdere uno degli investimenti più onerosi della storia del club sabaudo.

Più letti

Exit mobile version