Tennis
ATP Tel Aviv: Novak Djokovic conquista il suo terzo titolo stagionale
Il campione serbo regola il 34enne croato e conquista il terzo titolo stagionale dopo Roma e Wimbledon.
Dopo la lunga “pausa americana” e la parentesi Laver Cup, Novak Djokovic torna a vincere un titolo: si tratta dell’Atp 250 di Tel Aviv, il terzo stagionale dopo gli Internazionali d’Italia e Wimbledon, l’89° in carriera. Il campione serbo batte 6-3 6-4 Marin Cilic e mette una serie ipoteca sulla partecipazione alle prossime Atp Finals in programma a Torino a fine novembre. Nella Race il Djoker resta 15°, a -5 punti da Matteo Berrettini ma gli basterà arrivare nella top20 per staccare il pass per il Pala Alpitour avendo vinto uno Slam.
LA CRONACA DEL MATCH
Djokovic chiude una settimana praticamente perfetta, senza lasciare set per strada contro Andujar, Pospisil, Safiullin e, appunto, Cilic e perdendo il turno di servizio solo in due occasioni. Nel derby dei Balcani con il palio il titolo, il serbo piazza i sorpassi decisivi nel quarto game del primo set e in apertura di secondo, conquistando l’89% dei punti con la prima di servizio e annullando l’unica palla break concessa in chiusura. A Tel Aviv arriva così la 20a vittoria nelle ultime 21 partite disputate: l’unico a batterlo è stato Rafael Nadal ai quarti del Roland Garros.
Tennis
TOP 5 CURIOSITÀ SUL TENNIS
Il tennis è uno degli sport più longevi del mondo, ed è pieno di aneddoti e curiosità che sicuramente sfuggono agli appassionati.
ECCO 5 CURIOSITÀ SUL TENNIS:
- 1. Perché le palline da tennis sono gialle
Dal 1972 il colore obbligatorio nei tornei è optic yellow, un giallo fluorescente che è stato scelto per permettere agli spettatori televisivi di vedere le palline durante i match, cosa che, prima di quell’anno, era molto difficile perché le palline erano bianche, quindi praticamente inesistenti agli occhi di un telespettatore.
- 2. Qual’è stato il match più lungo della storia
Gli incontri di tennis durano fino al raggiungimento di un certo punteggio e non sono limitati temporalmente, quindi possono andare avanti molte ore. Ad oggi il record per il match più lungo va all’incontro tra Nicolas Mahut e John Isner, durante il primo turno dell’edizione di Wimbledon 2010, che durò 11 ore e 5 minuti e che vide trionfare l’americano Isner.
- 3. Di chi è il servizio più veloce?
Il 12 maggio 2012, durante il match contro il bielorusso Uladzimir Ihnacik nel torneo Challenger di Busan in Corea del Sud, il tennista australiano Samuel Groth ha fissato il nuovo record di velocità al servizio, con una prima a circa 263 km/h, superando il precedente record appartenuto ad Ivo Karlović di 251 km/h.
- 4. Perché prima di servire i tennisti controllano la pallina
Il tennis è uno sport in cui anche la più piccola variabile può influenzare il gioco, per cui i tennisti, prima di servire, controllano che non ci siano segni di logoramento sulla superficie della pallina che potrebbero farla volare in una direzione imprevedibile o farle perdere la regolarità di rimbalzo sulla superficie del campo. Ecco perché la pallina appena battuta durante i propri turni di servizio tendenzialmente viene scartata.
- 5. Quanto c’è di gioco effettivo in un intero incontro
La maggior parte di un incontro di tennis è costituito dalle preparazioni al servizio e dalle pause di gioco, mentre il gioco vero e proprio ricopre meno del 20 % dell’intero incontro. Ad esempio, in un match di due ore, la palla in media è in gioco per non più di 30 minuti.
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SINNER CAMPIONE: VINCE GLI ATP DI PECHINO
Prima vittoria per l’altoatesino contro il russo Medvedev dopo i 7 incontri e quel gesto antipatico del russo alle Finals di Torino nel 2021 dove, dopo un 6-0, sbadigliò in faccia all’allora vent’enne Sinner come a dire “Tutto qui?”
Il tennista Italiano risponde oggi con una vittoria in 2 set, vinti entrambi per 7-6, mettendosi esattamente alle spalle del russo in classifica,posizione già conquistata nella vittoria in semifinale contro Alcaraz.
Simpatico Panatta sui social che in un video messaggio dice:
“Sinner ha battuto, anzi ha preso proprio a ‘pallate’ Alcaraz a Pechino ed è in finale, ma soprattutto ha raggiunto il n.4 della classifica mondiale, come feci io tanti anni fa, e mi ha eguagliato. Non ci crederete ma sono molto contento, per lui perché è un bravissimo tennista e mi dicono che è anche un bravissimo ragazzo e finalmente non mi chiamerete più”.
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